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La prima domanda che ti voglio fare è: pensi che le tue basi siano ad un livello avanzato / professionale?

Te lo chiedo perchè se produci basi musicali da un mese o due, NON sei nel posto giusto! Dovresti prima studiare le basi della produzione, cioè la teoria musicale per Beatmakers >>

Se invece hai già creato diverse basi di qualità, ma non sai come metterle in vendita e iniziare seriamente a guadagnare, passiamo subito al capitolo successivo.

# Dove posso vendere le mie basi musicali?

  • SERVIZI DI DISTRIBUZIONE

Ci sono diversi servizi di distribuzione musicale su Internet, cioè siti a pagamento che ti permettono di caricare singoli o interi album che nel giro di poche settimane verrano automaticamente distribuiti su piattaforme di vendita o streaming famosissime come iTunes, Spotify, Deezer, Google Play, Amazon Music.

Ti elenco i principali siti di distribuzione: iMusician, CD Baby, Distrokid, Tunecore, SongCast e molti altri…

Anche qui troviamo aspetti positivi e negativi.

Il tuo unico compito sarebbe quello di registrarti a uno di questi siti e caricare le tracce che vuoi vendere online. Questo è uno degli aspetti positivi più interessanti, perchè non sarai costretto ad iscriverti su OGNI SINGOLA PIATTAFORMA MUSICALE (iTunes, Spotify ecc..) e caricare le tue tracce, ma ti basterà creare un unico account sul sito di distribuzione e penserà lui a tutti i vari processi per distribuire.

Un aspetto che invece ritengo inaccettabile è l’impossibilità di modificare i prezzi delle mie basi. Ad esempio su iTunes il prezzo di una mia base musicale sarà messa in vendita automaticamente a 0,99€ e questo comporta diverse difficoltà per chi vuole vendere basi a prezzi più alti o stabilire le licenze in base ai formati che offre (Mp3, Wav, Trackout, Exclusive).

Per quanto riguarda l’aspetto economico, i prezzi sono abbastanza contenuti, ma non si trova assolutamente nulla di gratuito.

In media il costo per la distribuzione di un singolo è di circa 10$ ogni anno, con possibilità di rinnovo automatico. Mentre gli album e gli EP hanno costi più elevati, anche in base alla quantità di tracce presenti un ognuno di essi, dai 30 ai 50$ annuali in media.

Alcuni servizi di distribuzione offrono anche un abbonamento mensile per pochi dollari e la pubblicazione illimitata dei propri singoli, mentre gli album rimangono a pagamento.

Bisogna tener conto dei guadagni che potremmo ottenere vendendo le nostre basi. Vale la pena spendere decine di dollari all’anno per guadagnare solo pochi centesimi? Sicuramente no.

Però possiamo mostrarci più professionali sui Social, condividendo un anteprima della nostra nuova traccia su Spotify, e aumentare probabilmente gli ascolti, i fan su Facebook e i follower di Instagram. Ma se i guadagni effettivi rimangono troppo bassi, non siamo sulla strada giusta.

Perchè evidentemente poche persone sono interessate ad acquistare, ma preferirebbero ascoltare o scaricare del nostro materiale gratuito per esempio!

Un ultimo aspetto da tenere in considerazione è quello dei guadagni tramite Spotify.

Più le nostre tracce vengono ascoltate in streaming e più guadagniamo. Mi è capitato spesso di ricevere piccoli guadagni direttamente sul conto Paypal, grazie all’ascolto delle mie basi proveniente dall’estero (in particolare Australia, Inghilterra, Irlanda, Francia, Spagna e Stati Uniti).

  • AIRBIT

Dopo svariate ricerche e serie difficoltà nel trovare un metodo di vendita più semplice ed immediato, dove avrei potuto scegliere autonomamente i prezzi delle mie basi, trovo quasi per caso alcuni siti di produttori che contengono una piattaforma digitale di vendita molto intuitiva.

Il nome di questa piattaforma è Airbit.

Personalmente non sapevo nemmeno della sua esistenza, ma leggendo qualche articolo e guardando video su Youtube, ho scoperto la sua utilità.

Non si tratta di un servizio di distribuzione musicale come quelli elencati in precedenza, bensì di una piattaforma a sè, che permette il caricamento delle basi/canzoni e la vendita immediata con un sistema di pagamento interno.

Il cliente può scegliere tra le varie licenze (formato mp3, wav…), può acquistare in modo rapido e infine può eseguire il download degli acquisti tramite email.

Bisogna iscriversi per accedere al caricamento delle proprie tracce e fino ad un massimo di 10 beats caricati, l’account è completamente gratuito.

Con le versioni a pagamento puoi caricare molte più tracce e avere accesso a nuove funzionalità come il Watermark o Tag musicale automatico, la possibilità di stabilire i prezzi, creare offerte di vendita, rendere disponibile il free download per email, ecc. ecc.

Airbit è utilizzato da tutti quei produttori che vogliono aprire un business online di vendite automatiche disponibile 24 ore su 24 e iniziare a guadagnare seriamente.

Ti consiglio di iscriverti solo se hai un sito personale di vendita dei tuoi beats o vuoi aprirne uno a breve.

Airbit ti permette di personalizzare a tuo piacimento il design della piattaforma di vendita e di integrarla successivamente sul tuo sito web, semplicemente copiando e incollando il codice HTML che ti fornisce.

  • SOUNDCLOUD

Se ancora non lo conosci, è un sito web che permette ai  musicisti di collaborare, promuovere e distribuire la propria musica.

Per utilizzare Soundcloud basta registrarsi e caricare le singole tracce, che saranno pronte per l’ascolto in streaming da qualunque altro utente.

Da non molto, il sito Soundcloud permette di vendere a 0,99€ ogni base che hai caricato, tramite l’app Soundrain, che basterà collegare all’account iniziale.

Anche qui, come per i servizi di distribuzione, il prezzo non è modificabile.

Soundcloud però può tornarci molto utile nel caso in cui volessimo farci conoscere e far ascoltare gratuitamente le nostre creazioni a utenti registrati e non.

Quando avrai raggiunto un budget di vendita di 10$ Soundrain ti invierà automaticamente il guadagno sull’account Paypal; prima di quella di cifra il guadagno resterà nelle casse di Soundrain e quindi non potrai trasferirlo.

“Queste piattaforme mi interessano…però non so se le mie basi sono pronte per la vendita”

Sicuramente vendere basi musicali online di scarsa qualità NON è una mossa azzeccata.

Dovresti prima assicurarti che le tue basi siano professionali al 100%.

Dovresti studiare e lavorare molto su quelle determinate competenze che ti mancano per produrre in modo professionale.

Il mio consiglio è quello di OTTENERE una buona qualità prima di pensare alla vendita.

Se – come ti accennavo all’inizio dell’articolo – le tue basi sono di livello avanzato, allora puoi iniziare a vendere tramite le piattaforme sopra elencate. Altrimenti, tutto quello che devi fare ora è concentrarti sulle tue abilità.

Inizia quindi a sviluppare le tue abilità partendo proprio dalla teoria per Beatmakers >>

Stay Creative

–Andrea