Se pensi che produrre musica al pc sia qualcosa di estremamente difficile ti sbagli.
Non è facile, ma basta seguire un METODO CHIARO per poterlo fare.
In questo articolo ti spiego come diventare un Beatmaker (anche se parti da sotto-zero).
Iniziamo!
#1 – Le fondamenta della produzione musicale

Uno degli argomenti più sottovalutati in assoluto è quello della “mentalità” e dell’approccio del produttore musicale.
Se vuoi diventare un Beatmaker PRO, devi prima di tutto conoscere le fondamenta di questo mestiere.
Approcciarsi alla musica con una mentalità del “voglio tutto e subito” è un fallimento sicuro.
I risultati che vuoi ottenere, avranno bisogno di tempo. Di TANTO tempo e di TANTA pratica.
Se sei uno di quelli che non vuole impegnarsi nelle cose, abbandona ora questo articolo…..e tanti saluti.
Altrimenti, se sei uno piuttosto determinato e con una grande passione per la musica, continua a leggere perchè nei prossimi passi troverai le risposte alle tue domande!
Come dico spesso all’interno dei miei corsi sul Beatmaking, le 2 caratteristiche principali che un produttore musicale dovrebbe avere sono queste: Costanza e Auto-disciplina.
E’ un pò come andare in palestra…inizi e non vedi nessun risultato.
Poi dopo un paio di mesi ti senti in forma, ti senti meglio con te stesso e sei più muscoloso.
Ecco, questa è la “magia” dell’allenamento!
Nella produzione musicale, così come in tutte le altre attività o discipline, vige la stessa identica regola.
Non ti svegli da un giorno all’altro con i muscoli. Così come non ti svegli da un giorno all’altro Dr Dre.
Prima di passare al punto n.2 voglio che tieni bene a mente questo concetto: DEVI FARTI IL MAZZO.
C’è tanta strada da fare…fare tutto da soli è impossibile (io per primo ho dei mentori americani tra cui Curtiss King e BusyWorksBeats).
La strada è lunga ma sai una cosa? Sei fortunato.
Perchè ti aiuterò io, passo dopo passo, a raggiungere il tuo sogno.
(Continua a leggere attentamente perchè durante la lettura troverai delle sorprese…..)
#2 – Scegli un programma di produzione (DAW)

In questo secondo punto non voglio dilungarmi troppo.
Ti direi di scegliere un DAW senza perdere troppo tempo.
E ti consiglio di partire con un programma piuttosto semplice e intuitivo come ad esempio FL Studio.
Più avanti, potrai sempre decidere di testare altri programmi per fare degli upgrade se lo desideri!
L’unico concetto che devi ricordare ora è questo: ciò che fa davvero la differenza sono LA PRATICA e LE COMPETENZE.
Puoi avere la Daw più bella del mondo ma se non conosci niente di musica o non sai sfruttare al massimo le sue funzionalità, credimi: è tutto INUTILE!
Stessa cosa vale per l’attrezzatura: non serve spendere migliaia di € all’inizio!
#3 – L’attrezzatura Hardware che ti serve
Senza tanti giri di parole…
Quando mi chiedono: “Andrea, quale attrezzatura mi serve per diventare un Beatmaker?”
Rispondo così:

Non è difficile da capire.
L’attrezzatura necessaria all’inizio è solo questa:
- PC
- SCHEDA AUDIO
- TASTIERA MIDI
- CASSE MONITOR
- CUFFIE
Basta, non c’è altro!
Addirittura puoi comprare tutto questo più tardi. All’inizio in realtà bastano un pc e una Daw.
“Ma come faccio a produrre musica senza una tastiera Midi???”
Emh…dovresti saperlo, esiste il Piano-Roll all’interno di ogni DAW!
Tutto il resto viene dopo. Ora sta a te decidere quanto spendere.
Ma ripeto: non sprecare soldi in attrezzatura che non sei nemmeno in grado di usare!
Parti con budget ridotti, acquista attrezzatura semplice e più avanti potrai fare tutti gli upgrade del mondo!
Ti lascio qualche link alla mia attrezzatura Hardware:
E ora andiamo dritti verso il passo n.4 !
#4 – Samples VS Midi

Dovresti saperlo se mi segui da un pò.
Sono un fan della produzione Midi.
Perchè rispetto ai Samples ha tantissimi benefici (tra cui quello di PRODURRE QUALCOSA DI TUO).
Ogni mio corso, ogni mio articolo, ogni contenuto che pubblico…si focalizza al 100% sul Midi.
E’ questo che differenzia Musicista Creativo da tutti gli altri insegnanti online.
Se scegli di produrre con i VST (strumenti virtuali all’interno della DAW) allora ti starai chiedendo quali sono i migliori.
Dipende.
Per ogni genere musicale ci sono diversi VST interessanti.
Ti posso consigliare solo ciò che ho utilizzato e utilizzo ancora oggi all’interno dei miei progetti musicali:
Questo passo è importante, non sottovalutarlo.
Perchè se decidi di iniziare a produrre con i Samples, non c’è nessun problema.
Però dovrai prendere una strada totalmente diversa da quella che insegno all’interno del blog e all’interno dei miei corsi.
Ci sono molti siti interessanti anche per quanto riguarda l’acquisto di “pacchetti di suoni” già pronti: sia melodici che ritmici.
Se invece inizi a produrre con i VST capirai ben presto quanto è bello e facile produrre qualcosa di tuo e soprattutto trasformare le idee che hai in testa in musica sulla Daw.
#5 – DEVI conoscere la teoria musicale

No no no no…aspetta!
Nulla di noioso, nulla da studiare sui libri.
Ebbene sì, la Teoria musicale è un tassello fondamentale. Mi concentro molto su questo.
Se hai deciso di produrre in Midi (nel passo precedente) allora DEVI necessariamente conoscere le basi di teoria.
Non puoi aprire la Daw, buttare giù note a caso e improvvisare ogni volta.
Conoscere la teoria ti farà comporre melodie sempre nuove, in ogni progetto!
Molti continuano imperterriti a produrre ad orecchio.
E magari azzeccano anche le note!
Ma il problema è un altro…più vai avanti in questo modo, più “ammazzi” la tua creatività.
Perchè ti rimarranno un sacco di idee in testa e non riuscirai a tradurle in Musica (proprio perchè ti mancano le competenze di Teoria).
#6 – Entra nel processo – Impara a comporre

Ai miei studenti faccio fare un esercizio all’interno del corso Beatmaker Lifestyle.
Si chiama: Entra nel processo.
Include tutta una serie di strategie per focalizzare l’attenzione sugli strumenti presenti all’interno di un brano.
Devo ammettere che questo esercizio aiuta moltissimo anche me, ancora oggi.
Devi sapere che la composizione non è nient’altro che un miscuglio tra CREATIVITA’ e COMPETENZE TEORICHE.
Se hai seguito il passo precedente, allora ti stai già dando da fare per studiare la teoria (e ti faccio i miei complimenti!).
Ma con la Creatività come puoi fare?
Beh, ti consiglio di fare esercizi di ascolto COSTANTEMENTE.
Più ascolti musica (di diversi generi musicali), più sarà facile per te comporre melodie sempre nuove e originali!
#7 – La parte più bella: l’arrangiamento
Dal mio punto di vista questo il passo più figo di tutti.
Arrangiare un Beat è un processo delicato, che richiede tempo e massima precisione.
Non puoi pensare di fare il copia-incolla di qualche Pattern e finire il Beat.
Eh no caro mio!
Ci sono anche qui delle tecniche precise da seguire.
C’è una STRUTTURA da seguire in base al genere musicale che hai creato.
Intro, strofa, ritornello, bridge, outro…
Ogni schema che vedi qui sopra DEVE AVERE delle caratteristiche ben definite.
Ma oltre a questo devi anche cercare di ottimizzare ogni schema.
Mi spiego meglio…
Quando sei in fase di composizione (il passo precedente) quello che consiglio sempre è di “buttarsi” NON cercando la perfezione e NON cercando i giusti suoni.
Quindi: apri un VST e butta subito giù le tue idee musicali.
Successivamente potrai perfezionare tutto e cercare i giusti suoni (ecco che arriva la fase di arrangiamento).
Quindi è proprio in questa fase che devi scegliere con la massima precisione I SUONI ADATTI al genere musicale che hai prodotto!
Puoi addirittura dare più forza alle melodie e alla batteria, applicando le tecniche di Layering.
Il Layering consiste nella duplicazione di uno strato melodico o ritmico.
Ad esempio: sommi 2 Kick per crearne uno solo.
Magari un Kick ha molto corpo e l’altro ha molto “attacco”. Ecco che insieme creeranno un Kick corposo e deciso allo stesso tempo!
Lo stesso vale per le melodie: per rafforzare una frase melodica o un Pattern intero, puoi duplicare le note sul PianoRoll e spostarle nelle ottave più alte o più basse.
Aspetta, non è finita qui!
Quando si parla di arrangiamento c’è anche tutto il discorso riguardante PAUSE ed FX.
Un buon Beatmaker sa che la musica ha bisogno di SILENZIO.
Anzi, in realtà il SILENZIO è MUSICA, fa parte della musica.
Saperlo mettere nei punti giusti fa tutta la differenza di questo mondo!
#8 – Il mondo del Mix

Qua si apre un mondo veramente….
Avrai sentito parlare più e più volte di mixaggio audio.
Molti produttori amano questa fase di produzione. Io ammetto di avere ancora molto da imparare su questo (sto frequentando corsi avanzati americani).
Tuttavia, devi sapere che anche qui posso darti una mano se parti da zero col mix e il mastering.
In parole povere, il Mix è quel processo che prende ogni elemento del nostro progetto musicale e lo sposta in altezza, larghezza e profondità.
Tramite l’utilizzo di equalizzatori, compressori ed effetti vari (come Riverbero e Delay) il Mix può cambiare totalmente la sonorità di un brano.
E’ la penultima fase di produzione, perchè a seguire troviamo il Mastering.
Queste 2 fasi sono strettamente legate tra loro.
Un buon Mix renderà più facile il processo di Mastering.
Se il Mix è fatto male, allora il Mastering “esalterà” i difetti del Mix e sarà difficile correggerli in questa fase.
Ora però NON voglio complicarti la vita parlando di equalizzatori, compressori, distorsori (e chi più ne ha più ne metta). Rischieresti di avere troppe informazioni e di non concludere nulla.
Se stai leggendo questo articolo è perchè vuoi diventare un Beatmaker PRO.
Ecco, devi sapere che tutti questi passaggi sono inutili se alla base non c’è uno studio accurato della teoria e della composizione.
E’ per questo che il blog si concentra maggiormente su questi argomenti.
Puoi saper mixare come un PRO, ma se la composizione è pessima e stonata, capisci anche tu che il problema è alla base!
Conoscere le tecniche di Mix è importante, ma SOLO DOPO AVER STUDIATO TUTTO IL RESTO.
Il Mix serve per “abbellire” il capolavoro fatto in composizione e arrangiamento.
Diciamo che è la ciliegina sulla torta, ecco.
Quindi consiglio personale: inizia a fare pratica sul Piano-Roll e crea le tue prime tracce facendo tanta tanta pratica…al Mix penserai dopo!
Ora veniamo al penultimo punto, anche questo importante ma da studiare e applicare SOLO DOPO il corretto funzionamento di tutti gli altri punti!
#9 – Alza i volumi (Mastering)
Si hai letto bene: alza i volumi!
Molti pensano che il Mastering sia qualcosa di estremamente complesso, ma NON è così mio caro Beatmaker!
Anzi, al contrario, il Mastering è più semplice di quello che si crede.
Queste sono le sotto-fasi del Master: EQ, COMPRESSIONE, IMMAGINE STEREO, LIMITING.
Non devi far altro che seguire alla lettera questi 4 punti per alzare i volumi del tuo Beat.
Se lasci il volume così com’è, sicuramente avrai un volume più basso rispetto a tutti gli altri brani.
Quindi sei obbligato ad alzarli tramite il processo di Mastering, che come vedi è piuttosto basilare.
Ci vuole anche qui della pratica (ovvio), ma ti ho mostrato questa immagine per farti capire cosa effettivamente c’è da fare.
Il Mastering non deve essere una “Correzione” degli errori del Mix.
Il suo obiettivo deve solo essere quello di alzare i volumi e gestire l’immagine Stereo.
Come vedi, EQ e Compressore agiscono ben poco in questa fase. Quindi devi concentrarti solo sui passaggi: Immagine Stereo e Limiting.
Per gestire l’immagine stereo si intende far trovare il giusto bilanciamento ai 2 canali: destro e sinistro.
Per Limiting invece si intende la creazione di una “soglia” oltre il quale il volume non può andare.
Ovvero se imposto la soglia a -0.5 e alzo il volume in ingresso, il volume generale del Beat aumenterà senza clippare. Questo perchè la “soglia” non farà passare nulla e taglierà tutti i picchi!
Questo procedimento agisce sulla dinamica del suono.
Come vedi mio caro Beatmaker, le cose da sapere sono molte, ma non scoraggiarti: ce la farai, passo dopo passo, proprio come hai fatto con la lettura di questo articolo.
Ricordi cosa ti avevo detto all’inizio dell’articolo?
DEVI FARTI IL MAZZO.
E non puoi mollare proprio ora…perchè siamo arrivati all’ultimo punto!
#10 – Esporta il Beat

Dopo il Mix e il Mastering, sei pronto per esportare il tuo progetto.
Per un’ottima qualità ti consiglio di esportarlo in formato .WAV
Questa fase è chiamata anche “fase di Mixdown” del progetto.
Dopo l’esportazione ecco che il tuo Beat è pronto per essere pubblicato!
In questo caso consiglio sempre di ascoltare il risultato finale su più dispositivi, come ad esempio smartphone, cuffiette, pc, casse della macchina e così via…
Ogni dispositivo enfatizza determinate frequenze e se ci sono “difetti” nel Mix li sentiremo molto bene in uno di questi dispositivi.
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Grazie mille per avermi seguito fino a qui e…alla prossima!
Stay Creative
-Andrea