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Ciao Producer!

In questo articolo ti spiego come fare un Mastering perfetto su FL Studio 20.

Utilizzeremo il plugin Izotope Ozone, quindi il processo è replicabile anche sugli altri programmi che lo supportano.

Troppi ragazzi si trovano in difficoltà quando si tratta di mixare e masterizzare un loro brano, per questo motivo mi sento in dovere di aiutarli nel migliore dei modi.

Ho deciso quindi di portare sul blog l’estratto di una consulenza privata con un nostro studente che produce EDM.

Il docente è Vincenzo Castro, producer e tecnico del suono laureato.

Ecco a te il video, guardalo con attenzione!

Estratto lezione privata

Mastering con o senza bus?

Vincenzo in questo video mostra come fare il Mastering senza i bus.

Molti credono che i bus siano necessari per masterizzare un brano dal proprio Home-Studio, ma in realtà questo processo può solo creare complicanze (soprattutto se parti da zero).

Quindi ti consiglio di esportare il file unico e fare il Mastering su un’unica traccia.

Possibilmente apri un nuovo progetto, in modo da non sovraccaricare la CPU.

Così facendo, ti ritroverai a lavorare su un’unica traccia audio e potrai iniziare il processo di Mastering in modo organizzato.

Mastering – Stereofonia

Puoi occuparti della stereofonia utilizzando uno “Stereo Imager”.

Nel video viene utilizzato l’Imager di Izotope Ozone, ma puoi usare tranquillamente uno stereo imager di qualsiasi altra marca.

Ma veniamo alla pratica, dato che ora il processo è piuttosto schematico.

Devi creare 4 bande di frequenze:

  • Basse
  • Medio-basse
  • Medio-alte
  • Alte

Ora dovresti creare una sorta di “scala”, partendo dalle basse frequenze che devono stare completamente centrali, proprio perchè il basso deve stare in mezzo.

Ricorda: più il basso è in mezzo, più potente sarà il tuo brano.

Nelle medio-basse ci sono delle armoniche importanti e se le “chiudi” troppo (cioè le rendi mono) rischi di perdere dei range di frequenze fondamentali.

Il discorso è diverso nelle alte frequenze: qui è dove puoi “aprire” (renderle stereo).

Concetto importantissimo: aprire le alte frequenze FA DAVVERO LA DIFFERENZA nei tuoi pezzi.

Crea una sorta di coinvolgimento davvero interessante!

Soprattutto nel caso del genere EDM, come spiega Vincenzo Castro nell’estratto della lezione privata.

Il problema di molti producer è che “aprono” le alte frequenze, senza aver prima “chiuso” le basse. E così diventa un pezzo Ambient!

Ecco uno screen di come dovresti trattare le frequenze nello stereo imager:

Mastering – Equalizzazione

Molti producer nell’EQ chiudono le basse e le alte frequenze, soprattutto negli estremi di banda (bassissime e altissime).

Vincenzo spiega che in alcuni casi BISOGNA APRIRLE!

I più grandi Mix Engineer lavorano bene durante il Mix, cioè evitano i problemi prima ancora che si presentino.

Solitamente viene detto di chiudere le bassissime frequenze perchè sono ingombranti.

Il problema è che molti producers tolgono frequenze (che tanto non si sentono) però poi il pezzo perde POTENZA!

Quindi il consiglio è quello di lavorare bene in Mix, sulla gestione delle basse soprattutto.

Saturazione ed equalizzazione fatte bene, permettono poi di “aprire” durante il Mastering.

In alto invece dovresti pulire con l’EQ tutte quelle frequenze che danno fastidio, già durante il Mix, per poi poter “aprire” quelle frequenze in Mastering!

Ti consiglio di alzare di circa 1dB, un intervento quasi impercettibile, che però fa la differenza nei tuoi brani.

Mastering – Compressione

Un altro passaggio fondamentale riguarda la compressione dinamica.

Puoi usare il compressore interno ad Ozone, oppure un altro compressore meno complicato.

In realtà ti basterebbe un compressore multibanda.

In pratica il compressore dinamico permette di comprimere solo alcuni range di frequenze. È utile perchè se comprimi tutto rischi di modificare la dinamica dell’intero pezzo.

Consiglio di utilizzarlo principalmente sulle medie e medio-basse frequenze.

In questi range ci sono le percussioni e solitamente si trovano tutti quegli elementi che devono dare potenza.

Una leggera compressione qui ti aiuta parecchio a tirare fuori la “pancia” del pezzo.

Invece se comprimi le alte frequenze, vai a perdere tutto quello che hai fatto in precedenza con l’eq e con lo stereo imager.

Stesso discorso per le basse.

Ecco uno screen del compressore dinamico di Izotope Ozone:

Mastering – Maximizer

È arrivato il momento di inserire un Maximizer, sempre su Ozone, ma puoi tranquillamente utilizzare un Limiter di un’altra marca.

Questo cambia tutto, perchè ora si alzano i volumi finali del brano.

Come funziona il Maximizer?

Al contrario di un compressore, per farla semplice.

Nel senso che tutto quello che supera una certa Threshold (soglia in dB) viene boostato, cioè amplificato.

Il Ceiling (soffitto, volume massimo) devi impostarlo a -0,1 dB per evitare di clippare.

In pratica tutto ciò che supera la Threshold viene amplificato, senza mai superare il Ceiling.

In questo modo vai ad aumentare la potenza del pezzo per portarlo ad ottenere una corretta Loudness (cioè il volume giusto per poterlo caricare sulle piattaforme Streaming).

Mi raccomando: il Maximizer devi metterlo alla fine della catena!

Perchè se lo inserisci all’inizio – e poi fai altri interventi – il brano clippa completamente!

Ricorda che il Maximizer deve essere la rifinitura finale per far suonare il pezzo con la giusta Loudness.

Evita di preoccuparti troppo del valore “True Peak”, finchè il pezzo non clippa.

Concentrati piuttosto sui LUFS, che non devono andare sopra ai -6/-7.

Il fatto che il pezzo ora sia molto potente, non è dovuto alla catena di Mastering, ma al lavoro sul Mix svolto in precedenza.

Ricorda sempre che se il Mix è fatto male, il Mastering non può fare miracoli!

Conclusioni

Queste erano le 4 fasi fondamentali per fare un Mastering perfetto su FL Studio (adattabili anche su tutte le altre Daw).

Se nonostante queste informazioni, senti ancora che il Mastering sia complicato e non riesci a tirare fuori la potenza necessaria dai tuoi pezzi…

Allora il problema non si risolverà da solo!

C’è bisogno dell’aiuto di un esperto del settore, come Vincenzo Castro, producer e tecnico del suono laureato.

Ha creato un corso RAPIDO per mixare e masterizzare un brano EDM partendo da zero, perfetto per chi si trova in Home-Studio e non ha attrezzatura da migliaia di dollari.

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Grazie per avermi seguito fino a qui e ti auguro una buona musica!

Stay Creative

-Andrea

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