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Cos’è un compressore audio?

A cosa serve il compressore audio?

Come si usa il compressore nella pratica?

Vincenzo Castro, docente della nostra scuola, ha girato un video in cui risponde a tutte queste domande.

Ti lascio il link qua sotto. Buona visione!

Oggi parliamo di alcuni processori di dinamica. Come suggerisce il nome si tratta di processori che vanno ad agire sulla dinamica degli strumenti e servono per far stare più fermo il mix, per fare spazio a livello di volumi, per dare più pancia agli strumenti e tutto quello che riguarda la dinamica del brano.

Il più famoso e forse anche il più utilizzato di questi processori di dinamica è il compressore.

Cos’è e a cosa serve il compressore audio?

Serve a far stare più fermi gli strumenti, a evitare che abbiano sbalzi dinamici e di conseguenza tirare fuori la pancia di questi strumenti.

Può avere anche altre applicazioni, ma sostanzialmente per quanto riguarda il Mix dei vostri Beats lo utilizzate principalmente per questo: per far stare più fermi a livello di volume i vostri strumenti.

Se durante la fase di “Gain Staging” avete fatto caso a quali erano quegli strumenti dove bisognava sempre andare a modificare il fader (alzarlo e abbassarlo in continuazione) vi sarete resi conto che la dinamica dello strumento è instabile.

Quindi in quel caso va usato un compressore!

Come si utilizza il compressore audio?

Il compressore si utilizza in questo modo: i parametri principali sono la Threshold, ovvero una soglia sopra la quale il compressore andrà ad agire.

Quindi la Threshold la andiamo a impostare tenendo conto del fatto che tutta la parte del suono che supera quella soglia a livello di volume verrà compressa e andiamo a impostare la Threshold tenendo conto del volume medio dello strumento.

Quindi se abbiamo uno strumento che viaggia sempre intorno ai -20dB e ha dei picchi che superano questi -20dB, andremo a mettere la Threshold a -19dB o -18dB, comunque staremo in un range sotto il quale abbiamo tutto lo strumento nella sua interezza, dove comunque non abbiamo eccessivi sbalzi di dinamica.

Poi abbiamo il parametro della Ratio che è, come suggerisce il nome, un rapporto.

Sostanzialmente la Ratio ci va ad indicare di quanto verrà compressa quella parte del volume sopra la Threshold.

La Ratio viene indicata appunto come un rapporto.

1:1 vuol dire che non sta agendo sostanzialmente, 2:1 ci va dimezzare il volume, 3:1 diventa un terzo e così via…

Se andiamo a mettere la Ratio a infinito, come viene indicato in alcuni compressori, staremo utilizzando un compressore in modalità di Limiter, che è un altro processore di dinamica. E sostanzialmente tutto quello che supererà quella Threshold verrà tagliato completamente, quindi lo strumento sarà eccessivamente fermo.

Questa cosa è molto innaturale e non è questo il caso in cui andremo a utilizzarlo.

Poi abbiamo i parametri di attacco e rilascio cioè Attack e Release, che come può suggerire il nome, sono i parametri che vanno a gestire dopo quanto tempo (espresso in millisecondi) il compressore andrà ad agire.

Se vogliamo che il compressore agisca immediatamente al superamento della soglia del volume, avremo l’attacco a zero.

Il parametro di Release ci va a dire dopo quanto tempo il compressore smette di funzionare dal superamento di quella soglia.

Questi parametri io solitamente li vado a tenere al massimo, nel senso che quando vado a mixare i miei Beats ho bisogno di un Attack e di una Release abbastanza estremi, perché utilizzo il compressore appunto per tenere più fermi possibili gli elementi.

Un attacco e una Release più leggeri li potete utilizzare: il compressore in quel caso avrà un suono molto più morbido e sarà meno invasivo.

Poi abbiamo il parametro di Make Up, espresso come Output Gain, che praticamente ci va a ridare il volume che abbiamo perso e possiamo impostarlo dopo aver utilizzato il compressore, se ci rendiamo conto che lo strumento è troppo basso di volume.

Allora in quel caso andiamo a rialzare di volume riposizionando il volume come era prima dell’utilizzo del compressore.

Molti compressori hanno la possibilità di impostare il Make Up in automatico.

Tuttavia io NON vi consiglio di farlo troppo spesso perché non è estremamente preciso e soprattutto non vi allenate a riconoscere voi se ha subito un cambiamento di volume eccessivo uno strumento e quindi a riposizionarlo voi.

Il compressore multibanda

Un altro compressore, utilizzato soprattutto in fase di Mastering, è il compressore multibanda.

Per ora vi basta sapere che un compressore multibanda funziona come un compressore normale, ma con più bande di frequenze.

Il compressore multibanda posso utilizzarlo su quegli strumenti che hanno un’instabilità quindi dei picchi di volume solo in un range di frequenze.

La compressione parallela

Questa tecnica può entrare in nostro vantaggio quando abbiamo ad esempio uno strumento di basso che ha poca pancia.

Sostanzialmente funziona in questo modo: noi mandiamo il nostro segnale audio, in questo caso del basso, a un altro canale del mixer.

Su quest’ultimo canale andiamo a inserire un compressore molto estremo e a quel punto andremo ad abbassare ovviamente il fader di questo secondo canale di basso, fin quando non ci rendiamo conto che c’è quella pancia in più, senza che il basso diventi troppo invadente.

Il processore dei transienti

L’ultimo processore dinamico di cui vado a parlare è il processore dei transienti: un processore a mio avviso indispensabile quando si mixano Beats Rap, Trap e Drill in quanto ci permette di dare quell’incisività e quella potenza alle nostre percussioni, senza per forza andare ad aumentare il volume di queste.

Il processore dei transienti funziona in questo modo: dovete pensare a un compressore con un attacco molto lento su un Kick. Il suono di Kick ha una parte iniziale, i transienti iniziali, che danno il colpo e poi una scia.

Il compressore utilizzato con un attacco lento praticamente va a comprimere questa scia facendo passare solo i transienti iniziali.

Il risultato uditivo a livello di percezione è che questo suono sia più “di pancia”, sia più incisivo.

Il processore dei transienti va a fare questo lavoro automaticamente, senza che voi dobbiate gestire l’attacco.

La maggior parte dei processori dei transienti sono studiati per essere utilizzati sulle percussioni e contengono dei Preset fatti apposta per le percussioni.

Io lo utilizzo sul Kick, ma non sempre sullo Snare, perché ci sono dei campioni di Snare che già sono belli pieni, che già suonano come voglio io sostanzialmente. Quindi utilizzatelo sul Kick se vi rendete conto che non ha abbastanza spinta!

Conclusioni

Quello che abbiamo imparato in questo articolo riguarda i processori di dinamica che vanno utilizzati per controllare la dinamica, per far stare fermo il Mix, per fare spazio agli elementi fra di loro e per dare più pancia agli strumenti.

IMPORTANTE: I compressori vanno utilizzati in maniera NON troppo estrema, altrimenti vanno a generare delle distorsioni. Vanno utilizzati in maniera leggera per controllare questi parametri.

All’inizio potrebbe essere un pò difficoltoso, specialmente se non li avete mai utilizzati o magari non li avete utilizzati in questa modalità.

Una volta presa dimestichezza col compressore vi renderete conto che è uno strumento anche abbastanza semplice nel suo funzionamento e che fa veramente la differenza a livello di equilibrio di dinamica delle vostre produzioni musicali.

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Per oggi è tutto e ti ringrazio di aver letto questo articolo!

Stay Creative

-Andrea